Ce la faranno?

No.

E io non ce la faccio a vedere e sentire questa melassa retorica e ipocrita.

Tra parentesi Intesa Sanpaolo è proprio una delle banche di ET e quindi so per esperienza che quello che dicono sono cazzate: se dovessi avere bisogno di soldi dovrei dare loro in garanzia gli organi della mia progenie fino alla quinta generazione (per questo non mi riproduco).

Comments (9)

  1. Marco Betti

    Al di là della retorica e dello spot che non merita grandi commenti. Ma come speaker hanno preso un vecchietto qualunque che passava all esselunga?

  2. Mizio Blog

    Il primo è silvio Orlando, la seconda è Margherita Buy, il terzo non so… comunque ci hanno speso un sacco di soldi su questi spot.

  3. Anonymous

    il terzo è Albanese. Sul fatto che abbiano speso una montagna di soldi non ci piove… è il messaggio che stona… fuori tempo, fuori sync!

  4. Anonymous

    ..non capisco.. state criticando la pubblicità o la banca?
    ..e se dicono cazzate perchè le pubblicizzate? voi pubblicitari, intendo..

  5. Mizio Blog

    Secondo me capisci benissimo invece.

    Io critico la banca perché questi spot sarebbero da segnalare al gran giurì per pubblicità ingannevole, e te lo dice uno che in Sanpaolo ha proprio uno dei conti di una PMI.
    Ma critico anche l’agenzia perché gli script non reggono. E’ chiaro che si vuol far leva sui sentimenti, ma gli script e il testo dello speaker non hanno certo la dignità né la qualità per reggere confronti con illustri precedenti (vedi Enel, per esempio).

    Detto questo, a mio parere, STV finora aveva fatto un buon lavoro per Sanpaolo. Purtroppo questi spot proprio non si possono guardare. Mi irritano nel profondo.

  6. La campagna è fatta purtroppo bene. Molto adatta a questo paese. Ma spero che nessuno ci creda. Perché se è sicuramente vero che esiste un’Italia che ancora lotta per i propri sogni, è altrettanto vero che non ha nessuno al suo fianco. Tanto meno le nostre banche.

  7. Mizio Blog

    Temo che tu abbia ragione: condivido, purtroppo è fatta bene e potrebbe funzionare così come ha funzionato il trio lescano a Sanremo.

  8. Anonymous

    Il problema della corrispondenza tra ciò che comunico e ciò che effettivamente realizzo è valido per tutte le banche. A volte, per pulirsi un po’ la faccia, aprono delle Fondazioni.
    Ma il succo è sempre quello.
    Del resto l’unica strada percorribile è quella dell’italianità (MPS ad esempio) ma ha poco senso.

    Io aprirei una banca della figa.
    Tutte modelle. Tutte competenti, per sottolineare che la bellezza può andare di pari passo con l’intelligenza.
    Non scherzo.
    Ciao  😉

  9. Mizio Blog

    D’accordo, ma quello che dà fastidio di questa comunicazione è lo sfruttamento di un momento delicato: crisi. E il registro utilizzato.
    Nemmeno Enel diceva la verità, ma almeno lo faceva in modo elegante. Questi spot mi trasmettono solo ipocrisia, non un briciolo di emozione. Questo il mio modesto parere.

    Per il resto, io sono addirittura per la democrazia della figa.
    Se tutte le donne fossero fighe alla stesso modo non esisterebbe più l’invidia né la frustrazione.
    I chirughi plastici finirebbero disoccupati (nessuna che vuole rifarsi le labbra e le tette) e noi pubblicitari produrremo campagne creative.
    Gli uomini in generale sarebbero tutti felici e appagati: fine dell’aggressività e dell’antagonismo.
    La democrazia della figa renderebbe il mondo un posto migliore.

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