AAA affittasi identità su Facebook.

Facebook mi ha un po’ stufato.
Leggi sempre le solite cose, delle solite persone che cercano di essere brillanti sempre allo stesso modo postando sempre gli stessi contenuti.
Insomma, una palla.
E’ stato sufficiente prendermi un sabbatico di dieci giorni per capire che Facebook non mi manca per niente. Come non mi mancano per niente le persone di cui ho accettato l’amicizia (da quando sono iscritto non ho mai chiesto l’amicizia a nessuno, ma ho accettato le richieste di tutti: essendo iscritto come mizioblog reputo gli “amici” come lettori del blog).

Lo so che non è una cosa carina da dire, ma è la pura verità.
Se tu che stai leggendo sei anche mio amico su Facebook, non ti offendere.
Il fatto è che non me ne frega un cazzo della tua amicizia su Facebook.
Al limite mi importa della tua conoscenza nella vita reale.
Ma anche questo non è detto.
Dipende molto da chi sei.
E dallo stadio di misantropia che sto attraversando.

Perdipiù questo fine settimana ho visto (scaricato da internet) The Social Network, e il pensiero di contribuire al successo di un nerd autistico come Zuckerberg mi dà fastidio.

Perché la faccio così lunga e non mi limito semplicemente ad abbandonare Facebook?
Primo, perché ho una Fanpage di 211 persone che riporta al mio blog.
Secondo perché magari fra un paio di settimane mi passa questa fase misantropa e indolente e ho di nuovo voglia di scrivere e leggere cose inutili.

Da qui l’ideona.
Affitto la mia identità su Facebook (non quella su Twitter, i cui tweets riportano a FB) per un paio di settimane. Darò la mia password e il permesso di postare quello che vuole alla persona che ne farà richiesta. Potrà utilizzarla come meglio crede.

Pongo due sole condizioni.
Il candidato/a non può chiamarsi Massimo Guastini (aka KTTB).
Il candidato/a deve fare richiesta scrivendo a mizioblog@gmail.com: nella mail deve essere particolarmente brillante (non posso certo affittare la mia identità a un essere totalmente privo di ironia, no?).

Più ci penso, più credo che sia una soluzione geniale: per due settimane i miei “amici” di Facebook continueranno a leggere le cazzate che scriverò su Facebook, solo che non sarò io a scriverle.

Comments (6)

  1. sara cennamo

    Povero Facebook! Tutt’a un tratto è diventato il Male. Non che non abbia le sue pecche, intendiamoci. Mostra con grande evidenza tutti i suoi limiti, per non parlare della sua privacy policy che ricorda un patto con il diavolo. A pensarci bene, legalmente il tuo profilo e tutte le cose che contiene sono proprietà di Facebook, quindi diciamo che subaffitti a qualcun altro uno spazio di cui tu stesso sei (tuo malgrado) affittuario.
    Secondo me la questione non è Facebook in sè (in effetti è uno strumento e basta) ma quello che è diventato per noi, una sorta di polmone meccanico in una vita di stress e circuiti di silicio. Ci dà l’illusione di vederci come vorremmo essere: sempre attivi e sempre fighi. 
    Se mi hai letto fin qui senza pensare ” ma va’ a quel paese ” ad ogni riga, ti stimo. Se l’hai fatto, ti stimo lo stesso.  🙂

  2. Mizio Blog

    Sono stato uno dei primi in assoluto in Italia a iscrivermi a Facebook. Non per merito mio, ma perché ho uno strategic planner (mr white) particolarmente attento ai fenomeni di costume.  
    Per più di un anno sono stato inattivo perché non ne capivo il valore. O meglio: non rispondeva esattamente ai miei valori. Poi mi sono arrivate in fila centinaia di richieste in amicizia (come ho detto non ho mai richiesto l’amicizia di nessuno in Facebook). Ho cominciato a usarlo perché poteva essere utile per veicolare i contenuti del mio blog. Ma il bisogno di condivisione non mi è mai appartenuto. Sono una persona riservata, e cioè uno che si fa abbastanza i cazzi suoi.  
    Oggi noto che tutta questa voglia di condivisione, in realtà, si sta trasformando in un bisogno patetico di esprimere e lucidare il proprio ego. Io, che ho un ego tutt’altro che minimo, però posso concedermi il lusso di lucidarmelo in privato.  
    Certo, la mia è una provocazione: dato che Facebook ha raggiunto più della metà della popolazione internettiana non è un fenomeno che si può ignorare. Però lo si può usare con moderazione.  
    Bisogna essere consapevoli che Facebook oggi è uno strumento indispensabile per sviluppare progetti di comunicazione, ma che è molto limitato per esprimere contenuti di vero valore.

  3. Anonymous

    ma perchè un uomo o donna, sani di mente, dovrebbero voler usare la tua identità su facebook,
    personalmente se avessi tempo da riempire lo userei per fare bunga bunga con le minorenni… 🙂

  4. Mizio Blog

    Non so perché dovrebbero, ma sono già arrivate tre richieste 😉

  5. allora? so’ curiosa… affitti in chiaro o come tutti affitti in nero a studentessa referenziata?

  6. Mizio Blog

    Sto valutando le candidature 😉

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