No more cazzeggio?

Dall’inizio dell’anno ho dato un taglio al cazzeggio. Non è stata una scelta voluta. È aumentato il lavoro in ET ma, ad essere sinceri, mi è anche un po’ passata la voglia di fare il cazzaro sul web. Mi sono reso conto che la percezione generale del pubblicitario, e del creativo nello specifico, è ai minimi storici e che non tutti hanno l’intelligenza di capire la sottile differenza che passa fra ironia (o autoironia) e stupidità.

Da una decina di giorni sono pure stato eletto consigliere ADCI. Non ho mai dato peso alle cariche, ma devo ammettere che ogni giorno che passa sento sempre più la responsabilità di questo compito. In un commento apparso su Badavenue sono stato descritto come un Bertinotti, capace solo di fare opposizione. Spero di riuscire a dimostrare il contrario.

Tornando alla questione ADCI, mi sto chiedendo quanto sia compatibile la mia voglia di cazzeggio con la serietà delle cose che dovremo fare. Sotto un certo punto di vista il mio modello di riferimento è Lele Panzeri: gran pubblicitario e gran cazzaro allo stesso tempo. Io però non ho il prestigio creativo di Lele. Tutto questo per dire che nei prossimi mesi cercherò di prendere la misura a me stesso e al mio blog, consapevole che il mio carattere è peculiare e non potrò mai snaturarlo.

Concludo esprimendo la mia irritazione per Massimo: se non fosse stato per lui ora sarei ancora libero di cazzeggiare a mio piacimento. E invece mi tocca un’avventura lunga, faticosa e dall’esito incerto.

Comments (2)

  1. “Esito incerto”?
    Il cazzeggio continua.

    🙂
    Benni

  2. per non parlare dei 260 euro di iscrizione al Club che sarai costretto a pagare almeno per i prossimi tre anni 😉
    grazie, mio Lercio Lericino.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *