I terremotati dell’Emilio.

È probabile che sia stata l’ondata di caldo causata da Caronte che abbia dato vita al “Piove, Governo ladro” di Emilio Haimann sulle riviste di settore. Lui se la prende con tutte le associazioni, dall’Adci ad Assocomunicazione, e le cose che dice sono talmente condivisibili che risulta contagiosa la voglia di incazzarsi con le poche associazioni rimaste. Ma visto che quelle di settore le ha citate praticamente tutte, non resta che incazzarsi con l’ACI, l’ONU e l’AIDI (Associazione Igienisti e Dentisti Italiani).

L’incazzatura purtroppo scema, almeno nel mio caso, man mano che seguo l’intervista. Ed è sempre colpa di Caronte: con quest’afa l’effetto soporifero è in agguato dopo 25 minuti di intervista su advexpress e 10 minuti su YouMark, soprattutto perché non capisci quale sia la sua soluzione geniale per risollevare le sorti del settore.

Haimann dice che i 17 Leoni italiani non contano niente e poi motiva la qualità del modello germanico citando proprio i Leoni che i tedeschi hanno conquistato negli ultimi anni; critica le associazioni e poi afferma che le agenzie dovrebbero procedere unite (queste entità si chiamano forse associazioni?), ma quando Salvatore Sagone gli chiede “sì, ma cosa bisogna fare?” tentenna e improvvisa “ho in mente cose che al momento non posso dire…” Per fortuna dopo ci pensa su e nell’intervista successiva a YouMark afferma sicuro che organizzerà un Convegno per quelli che la pensano come lui.

Ora.

Io sono uno che potrebbe pensarla come lui per come le politiche delle associazioni dovrebbero cambiare. E chi mi conosce sa che da anni auspico che nasca un’associazione di agenzie indipendenti perché AssoComunicazione tutela troppo i network. Almeno secondo me.

Inoltre.

Io sono uno che ha una sua agenzia, che per fortuna va bene, e che lavora con clienti veri e internazionali, di quelli che ai premi antepongono sempre i risultati concreti.

Però.

Io non parteciperei al Convegno che sta “organizzando” Haimann perché la sua tirata estiva puzza di disperata retorica new business. E poi perché non mi fido dei suoi buoni propositi dato che, meno di un mese fa, in una gara che vedeva contrapposte le nostre sigle ha presentato appena 7 (sì, avete letto bene, 7) proposte creative.

Per cui, di cosa stiamo parlando Emilio?

Di qualità creativa? Di professionalità? Di etica? Oppure di terremotati?

Già me li sento gli emiliani che soffrono il caldo nelle tende che dicono: “che culo che abbiamo avuto ad avere il terremoto, sennò i soldi delle quote d’iscrizione agli Adci Awards di Hi andavano a quei musi gialli di Fukushima”. Forse sono troppo ligure, ma a mio parere la beneficienza non si ostenta né tantomeno si strumentalizza.

Siamo seri.

Il Consiglio Adci, di cui al momento faccio ancora parte, ha dichiarato di dare le dimissioni nella prossima assemblea che si terrà a settembre. Non lo fa perché, come afferma Haimann, è stato travolto dalle pressioni ma perché vuole capire se i soci sono disposti a trasformare il Club in qualcosa di diverso e più attuale. A settembre presenteremo un programma ben definito per chiudere l’eventuale anno e mezzo che ci manca e speriamo che qualcun altro si presenti perché avere alternative è sempre una cosa sana per qualsiasi associazione composta da umani.

Ecco quindi un’idea.

Emilio, invece di proporre Convegni immaginari candidati alla Presidenza dell’Adci. Esponi le tue idee e fatti votare in alternativa a Guastini.

Se lo farai ti assicuro che ti darò il mio voto perché mi avrai dimostrato che le tue sono vere convinzioni e non semplici sparate da new business. Se non lo fai va bene lo stesso, basta che tu sia consapevole che nell’arte del mugugno fine a se stesso sarai sempre secondo a noi liguri.

Vuoi un esempio?

Ecco un po’ di mugugno originale che spero tu gradisca.

Mi sono rotto il belino di tutto questo ambiente, di tutta questa gente che si lamenta e critica ma non fa niente o, al limite, si muove esclusivamente per interessi personali. Mi chiedo perché sto dedicando le mie energie e la mia intelligenza a una causa perduta togliendo buona parte del mio tempo alle uniche cose che vale la pena proteggere: la mia agenzia e le persone a cui voglio bene.

Un anno e mezzo fa, Emilio, nonostante fossi scettico come te sull’utilità delle attuali associazioni, ho accettato l’invito di Massimo Guastini di entrare nel consiglio Adci. Mi ha convinto la sua frase “le cose si cambiano dall’interno” e il rapporto di amicizia e di stima nei suoi confronti. Oltre al fatto che ogni tanto bisogna agire anziché autocommiserarsi.

Di Massimo si possono dire molte cose, anche che abbia commesso alcuni errori o che abbia risposto con troppo impeto a certe provocazioni, ma non si può negare il fatto che abbia dedicato al Club il massimo dell’impegno e della dedizione.

A mio parere il Club ha fatto molti passi avanti.

È stato scritto e condiviso un manifesto deontologico, è stata resuscitata la Hall of Fame, sono stati attivati i canali social, da Facebook a Twitter, ma soprattutto è stato fatto tanto per i giovani.

È stato modificato il concorso dei Giovani Leoni, lo si è reso più equo per tutti, permettendoci di mandare a Cannes dei talenti che hanno fatto meglio dei loro coetanei di tutto il mondo. È stato istituito il Grande Venerdì di Enzo, che ha permesso ad almeno una ventina di ragazzi di trovare il loro primo impiego.

Eppure.

Eppure siamo qui a parlare sempre e solo di premi. E di fake.

Non siamo né io né Massimo Guastini a ritenerli così rilevanti, ma siete voi. Per me i fake rappresentano una pratica sbagliata, l’ho sempre detto (se non ci credi chiedilo a Giovanni Pagano), ma giudico che ci siano problemi più seri da affrontare al momento, come il rispetto e la tutela dei collaboratori.

Emilio, lo sapevi che l’Adci quest’anno ha organizzato una diretta con un consulente del lavoro?

Se invece vogliamo parlare per forza di fake, bene: ti informo che quest’anno, per la prima volta nella storia del Club, sono stati squalificati ben 9 annunci.

Si è salvato Durex, obietterai tu.

Certo, si è salvato perché, a prescindere da come ognuno può pensarla, con l’attuale regolamento aveva i presupposti per partecipare, ma questo credo che lo scoprirai attraverso il tuo avvocato.

Il prossimo regolamento, a mio parere, dovrebbe avere le maglie più strette, ma se hai suggerimenti a proposito sono bene accetti.

E sarebbe bello se questi suggerimenti li dessi candidandoti alla guida dell’Adci, ma se come prevedo non lo farai mi piacerebbe che almeno ci dessi delle idee su come risollevare l’ambiente e creare unità d’intenti al tuo prossimo Convegno.

Un Convegno che, forse sbaglierò, ma non prevedo così affollato.

E per farti compagnia sarei pure tentato di parteciparvi, ma ho preferito devolvere la quota di partecipazione all’ABSPP (Associazione Bambini Sofferenti di Pellicine ai Piedi).

Mizio Ratti

Comments (2)

  1. laura grazioli

    applausi
    L

  2. funnyraiser

    Belin, mi sei piaciuto 🙂

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